Marlon brando

Marlon Brando

  • Marzo 25, 2024
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Marlon Brando, nato il 3 aprile 1924 a Omaha e deceduto il 1º luglio 2004 a Los Angeles, è stato uno degli attori più celebri e influenti di Hollywood, nonché un attivista impegnato. Formatosi all’Actor’s Studio, Brando fu uno dei pionieri dell’interpretazione secondo il “Metodo Stanislavskij” negli Stati Uniti, rivoluzionando lo stile recitativo dell’epoca con un approccio psicologico intenso e profondo.

La sua presenza scenica, imponente e magnetica, unita al suo volto contraddittorio e angelico, lo ha reso un’icona del cinema americano. Brando raggiunse la fama internazionale nel 1951 con la sua interpretazione di Stanley Kowalski in “Un tram che si chiama Desiderio”, seguito da una serie di ruoli memorabili nei film degli anni ’50 come “Il selvaggio”, “Fronte del porto” e “Bulli e pupe”.

Nel corso della sua carriera, Brando ottenne otto nomination agli Oscar, vincendolo due volte per i suoi ruoli in “Fronte del porto” e “Il padrino”. La sua scelta di rifiutare la statuetta in segno di protesta contro le ingiustizie subite dai nativi americani lo rese un’icona di ribellione e integrità.

Brando fu un’ispirazione per molti attori successivi, tra cui James Dean, Al Pacino, e Robert De Niro. Oltre alla sua carriera cinematografica, Brando si distinse anche come attivista, sostenendo diverse cause sociali, inclusa quella del movimento afroamericano.

Nel 1963 partecipò attivamente alla marcia su Washington e divenne un’icona di giustizia sociale. La sua influenza culturale è stata enorme e la sua eredità artistica rimane viva ancora oggi. Marlon Brando è stato uno dei pochi attori ad essere stato nominato come uno dei 100 personaggi più influenti del secolo dalla rivista Time nel 1999, e l’American Film Institute lo ha classificato al quarto posto tra le più grandi star della storia del cinema.

Nel 1957, durante un viaggio a Roma, Marlon Brando ebbe un incontro memorabile con il fotografo Carlo Riccardi presso il noto negozio di camicie di Battistoni. Questo incontro, immortalato in una serie di fotografie iconiche riportate di seguito, mostra l’umanità del grande attore e la capacità di Riccardi di riuscire a raccontare il mondo da ogni punto di vista.

Le immagini sono state realizzate da Carlo Riccardi nel 1957. Battistoni, il proprietario dell’atelier nel centro di Roma, avvisò telefonicamente Riccardi della presenza di Brando nel suo negozio, dove il fotografo corse immediatamente per immortalare il grande divo.

Riccardi ha sempre raccontato che l’immagine n.01 fu scattata di nascosto quando Brando, uscendo dal camerino, stava ancora sistemando la camicia nei pantaloni. Momentaneamente l’attore non la prese bene, cercando addirittura di “aggredire” Riccardi, ma dopo, come mostrano le altre foto, tutto si risolse in abbracci.. e “bracci di ferro”.

Roberto Benigni

Roberto Benigni

  • Febbraio 27, 2024
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Roberto Remigio Benigni, nato a Castiglion Fiorentino il 27 ottobre 1952, è una figura poliedrica nel panorama dell’arte e dello spettacolo italiano. Attore, comico, regista, sceneggiatore e cantautore, Benigni ha segnato la sua carriera con un talento eclettico e una comicità irriverente.

Inizialmente noto come monologhista teatrale, Benigni ha conquistato il pubblico con la sua comicità ironica e dissacrante. Nel corso degli anni, è diventato uno dei personaggi pubblici più riconosciuti e amati in Italia e nel mondo. La sua presenza cinematografica e televisiva è caratterizzata da un carattere gioioso e irruente, spesso sovvertendo il clima dei programmi di cui è ospite.

Tra i suoi numerosi successi, spicca l’Oscar al miglior attore ottenuto nel 1999 per il film “La vita è bella”, di cui è anche regista. Il film ha ricevuto anche l’Oscar al miglior film straniero, consolidando la reputazione internazionale di Benigni. È l’unico attore italiano a ricevere il Premio Oscar per la miglior interpretazione in un film in lingua straniera.

Nel 2021, alla Mostra del cinema di Venezia, Benigni è stato onorato con il Leone d’oro alla carriera, ulteriore conferma del suo impatto duraturo nell’industria cinematografica. Il suo impegno nella recitazione e divulgazione della Divina Commedia di Dante Alighieri, oltre alla sua interpretazione memorabile del Canto degli Italiani e dei principi costituzionali, gli ha guadagnato consensi sia dal pubblico che dalla critica.

Roberto Benigni, un artista eclettico che ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dell’intrattenimento, continua a essere una figura di riferimento, sia per il suo contributo artistico che per il suo impegno culturale.

Guido Alberti

Alberti Guido

  • Aprile 20, 2020
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Guido Alberti, figlio dell’industriale Ugo, comproprietario della omonima fabbrica di torroni e del Liquore Strega, nacque a Benevento il 20 aprile 1909 ed entrò sin da giovane nell’industria di famiglia, dove fu Presidente del Consiglio di Amministrazione dal 1957, ricoprendo la stessa carica anche nella IDA (Industria Dolciaria Alberti). Nel 1953 sposò l’astrologa Lucia Alberti.

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Dario Fo

Fo Dario

  • Ottobre 12, 2016
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Dario Fo nasce a San Giano, un paesino della provincia di Varese e scopre in fretta la vocazione per teatro e la satira: comincia così la fortunata e lunga carriera che porterà, tra successi e censure, le sue opere ad essere rappresentate in tutto il mondo e a ricevere nel 1997 il premio Nobel per la Letteratura.

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Vittorio De Sica

De Sica Vittorio

  • Novembre 10, 2014
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Nasce a Sora il 7 luglio 1901 da una famiglia della piccola borghesia, ma trascorre gli anni della fanciullezza a Napoli, dove si diletta di recitazione sin da giovanissimo.

Esordisce al cinema nel 1918 rivestendo un ruolo secondario ne “Il processo Clemenceau” di Bencivenga. Compare successivamente in altri film, mettendo a punto il proprio personaggio di giovinotto brillante e scanzonato: il grande successo di pubblico lo raggiunge però solo nel 1932, quale protagonista di “Gli uomini, che mascalzoni!” di Mario Camerini.
Tra le sue prime comparizioni vanno ricordate, sempre per la regia di Camerini, “Darò un milione” (1935), “Il signor Max” (1937) e “Grandi magazzini” (1939).

Debutta dietro la macchina da presa nel 1940 con “Rose scarlatte”, adattamento di un testo teatrale di successo. Dopo aver firmato alcune piacevoli commedie, muta registro con l’intenso “I bambini ci guardano'” (1943), che annuncia la leggendaria stagione del neorealismo e segna l’inizio della fortunata collaborazione con Cesare Zavattini: è da essa, infatti, che prenderanno le mosse “Sciuscià” (1946) e “Ladri di biciclette” (1948), entrambi premiati con l’Oscar ed entrati a far parte della storia del cinema mondiale.

“Miracolo a Milano” (1951) ed “Umberto D.” (1952) consacrano la maestria di De Sica e ne segnano l’apogeo di autore: in seguito, solo in rare occasioni – “L’oro di Napoli” (1954), “La ciociara” (1960), “Ieri, oggi, domani” (1963), “Il giardino dei Finzi Contini” (1970) – il cineasta ritroverà la propria vena migliore, più spesso licenziando opere inficiate da preoccupazioni commerciali od all’insegna di un intimismo a volte bozzettistico.

Del De Sica interprete, sono ancora da segnalare la minisaga iniziata con “Pane, amore e fantasia” (1953) di Comencini e la bella prova fornita ne “Il generale Della Rovere” (1959) di Rossellini.

A seguito di un’operazione ai polmoni, muore a Neuilly in Francia il 13 novembre 1974.


Gian Maria Volonté

Volonté Gian Maria

  • Dicembre 05, 2011
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Gian Maria Volonté nacque a Milano, ma crebbe a Torino, il 9 aprile 1933. Il padre, Mario Volonté, era un milite fascista originario di Saronno (in provincia di Varese) che, nel 1944, fu al comando della Brigata Nera di Chivasso, incaricata di dar la caccia ai partigiani comunisti; la madre, Carolina Bianchi, apparteneva ad una benestante famiglia di industriali milanesi.


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