Raffaella Carrà

Carrà Raffaella

  • Luglio 10, 2021
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Nata a Bologna il 18 giugno 1943 come Raffaella Maria Roberta Pelloni, la ballerina e cantante Raffaella Carrà, dopo il debutto in televisione in Tempo di danza (1961), al fianco di Lelio Luttazzi, e nella commedia musicale Scaramouche (1965), nel 1970 approdò a Canzonissima, divenendo nota al grande pubblico. Fu così che la Carrà divenne la prima showgirl del piccolo schermo in bianco e nero.

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Gianni Morandi

Morandi Gianni

  • Dicembre 11, 2014
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Gianni Morandi nasce l’11 dicembre 1944 in un paese dell’appennino tosco-emiliano, Monghidoro, in una famiglia di modeste condizioni economiche; il padre, Renato, è un ciabattino mentre la mamma, Clara, è casalinga.

Da giovanissimo di sera vende bibite (e qualche volta canta) nel cinema della sua città e di giorno aiuta il padre in negozio.
Nel 1958 viene selezionato a un provino dalla maestra Alda Scaglioni di Bologna con il brano vincitore di Sanremo Nel blu dipinto di blu di Domenico Modugno. Nel frattempo prova senza successo a fare il pugile su consiglio di un arbitro internazionale e, dopo una gavetta fatta non solo di feste dell’Unità ma anche di balere di provincia, concorsi per voci nuove e sagre paesane, spesso con il gruppo di accompagnamento I Cadetti di Scaglioni (formato da musicisti di Bellaria), nel 1961 partecipa al concorso Voci Nuove Disco d’Oro a Reggio Emilia, qualificandosi per la finale che si tiene il 15 aprile al “Tarantola Club”: arriva nono dietro tra gli altri a Paola Neri (prima), Iva Zanicchi (seconda) e Orietta Berti (sesta.

Il 15 aprile 1962 vince il Festival di Bellaria e il giorno dopo l’arbitro di pugilato lo porta a Roma dove con Non esiste l’amore di Adriano Celentano, Non arrossire di Giorgio Gaber e Il cane di stoffa di Pino Donaggio viene ingaggiato dalla RCA Italiana.

Debutta nel mondo discografico nel 1962 con Andavo a cento all’ora, brano di notevole successo scritto da un emigrante in Belgio, Tony Dori e Franco Migliacci, che per l’occasione si firma con lo pseudonimo di Camucia, e inciso nello stesso giorno con l’orchestra di Ennio Morricone insieme alla canzone Loredana con l’uscita del disco avvenuta tre giorni dopo. Pur non entrando in classifica (vi entrerà solo l’anno successivo in occasione della sua prima apparizione televisiva nel programma Alta pressione), la canzone si fa ascoltare nel circuito dei juke box assieme alla successiva Go-kart twist, che viene inserita anche nella colonna sonora della pellicola Diciottenni al sole.
Il successo arriva con Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte, che decreta la nascita di Morandi anche come fenomeno di costume, oltre che come cantante, destinato a impersonare una intera generazione di adolescenti insieme a Rita Pavone.

Oltre che ad Alta pressione, Morandi partecipa ad altre trasmissioni televisive, la più seguita delle quali è Il signore di mezza età di Marcello Marchesi.
Con In ginocchio da te Morandi vince il Cantagiro 1964 e totalizza più di un milione di copie vendute, rimane al primo posto della hit parade per 17 settimane consecutive stabilendo il record italiano. In rapida successione pubblica Non son degno di te, che vince nello stesso anno il neonato Festival delle Rose e che arriva prima per otto settimane, Se non avessi più te, Si fa sera che arriva prima per quattro settimane nel 1965 e La fisarmonica, tutti successi da milioni di copie.

Il successo di questi brani è così ampio da ispirare pellicole cinematografiche in cui una trama quasi inconsistente fa da contorno ai brani musicali del momento: si tratta dei cosiddetti musicarelli, film girati e montati in pochissimo tempo a ridosso del successo dei rispettivi 45 giri e che ottengono notevole successo ed incassi miliardari.

Nel primo di questi (In ginocchio da te), Morandi conosce Laura Efrikian, di quattro anni più grande di lui, figlia di un noto direttore d’orchestra di origine armena e attrice già affermata, i due si fidanzano ed il 13 luglio 1966, in gran segreto verrà celebrato il loro matrimonio. Lo stato di gravidanza della Efrikian permetterà a Morandi un temporaneo rinvio degli obblighi di leva.

Il 1966 è anche l’anno della sua prima vittoria a Canzonissima (quell’anno intitolata La prova del nove) con Non son degno di te e della seconda vittoria al Cantagiro con Notte di ferragosto che arriva prima in classifica per tre settimane. È l’anno anche della svolta musicale: un giovane cantautore di nome Mauro Lusini gli fa ascoltare le note di una canzone “di protesta”, un pezzo che ha composto contro la guerra del Vietnam dal titolo C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones che raggiungerà la prima posizione in classifica per due settimane nel gennaio 1967.
Gianni si innamora del pezzo e pretende di inciderlo, malgrado il parere sfavorevole di Migliacci che era contrario all’idea che interpretasse brani “impegnati”, e lo presenta, in coppia con Lusini, al Festival delle Rose.

L’accoglienza del pubblico è tiepida, ma c’è da dire che il brano non viene promosso in televisione per la rigida censura dell’epoca che vietava qualsiasi accenno di polemica sulle scelte in politica estera di uno Stato “amico”.

Il 4 febbraio 1967 il singolo Se perdo anche te arriva primo in classifica per due settimane.

All’inizio del 1967 la primogenita di Morandi, alla quale viene dato il nome di Serena, muore dopo poche ore di vita, proprio mentre suo padre gareggia nella finale di Scala Reale con La fisarmonica e viene sconfitto da Claudio Villa. Dopo poche settimane Morandi è costretto a partire per il servizio militare in un periodo critico per la sua carriera: l’interruzione di ogni attività per quindici mesi rischia di far dimenticare uno dei personaggi più amati dal pubblico, tanto più che le autorità militari, nel timore di venire accusate di favoritismo, impediscono al cantante qualsiasi licenza per i primi sei mesi del servizio di leva, che viene svolto al CAR di Arma di Taggia e successivamente a Pavia in un reggimento dell’Arma del genio.

Nonostante ciò, la presenza di Morandi in televisione (e di conseguenza nelle classifiche) non viene a mancare, anche se solo sotto forma di voce registrata nelle sigle delle trasmissioni Giovani (Un mondo d’amore) che arriva prima per quattro settimane, Partitissima (Mezzanotte fra poco) e Settevoci (Una domenica così).

In questo periodo esce nelle sale un film che Gianni aveva girato sotto la direzione di Duccio Tessari: si tratta di una pellicola che è una via di mezzo tra la commedia musicale e la fiaba di Aladino, che prende il titolo di Per amore, per magia e che si rivela un fiasco al botteghino, nonostante fra i protagonisti annoveri Mina e Sandra Milo.

A risollevare le quotazioni di Gianni Morandi sarà la successiva Canzonissima, che lo vede ancora una volta vincitore assoluto con Scende la pioggia (cover in italiano del brano Eleanore degli americani The Turtles) che arriva prima in classifica per cinque settimane, successo ripetuto l’anno seguente con Ma chi se ne importa.

In questo periodo fonda insieme a Migliacci le edizioni musicali Mimo (il nome deriva appunto dalle iniziali dei cognomi di Migliacci e Morandi) e l’omonima casa discografica, la MiMo.

Nel dicembre 1969 il singolo Belinda arriva primo in classifica per due settimane.

Nel 1970 rappresenta l’Italia all’Eurovision Song Contest di Amsterdam con Occhi di ragazza, classificandosi all’ottavo posto.
Negli anni settanta ha un periodo di declino: pur non avendo mancato di incidere anche canzoni “impegnate” come Al bar si muore, sul dramma della guerra del Vietnam, ed essere stato protagonista di un film impegnato come Le castagne sono buone, sotto la regia di Pietro Germi, Morandi viene sopraffatto dal clima ideologico di quegli anni. Tacciato di essere un cantante eccessivamente tradizionalista e commerciale, subisce contestazioni dal vivo, come al Palasport di Torino il 13 ottobre 1970, dove viene fischiato da una consistente parte del pubblico, soprattutto durante la canzone Al bar si muore.
La crisi professionale diventa anche una crisi di vendite e non viene risollevata dalla partecipazione al Festival di Sanremo 1972 con Vado a lavorare, canzone che si classifica al quarto posto ma che risulterà essere un insuccesso: la crisi diventa anche personale quando, nello stesso periodo, viene resa nota la fine del suo matrimonio con la Efrikian, da cui ha avuto i tre figli Serena (vissuta poche ore), Marianna e Marco.

Nel 1973 interpreta il protagonista dello spettacolo teatrale Jacopone, incentrato sulla figura del beato Jacopone da Todi vista in chiave moderna (con Paola Pitagora, con cui ha un flirt in quel periodo).

Nel 1975 incide Il mondo di frutta candita, interamente scritto da Ivano Fossati ed Oscar Prudente, un lavoro curato che però non vende nonostante sia la sigla della trasmissione RAI “Alle nove della sera”; In questo periodo con Ombretta Colli (moglie di Giorgio Gaber), conduce, sul primo canale, lo spettacolo Rete Tre, la cui sigla Sei forte papà lo riporta ai vertici delle classifiche.

Nel 1977 si iscrive al corso di contrabbasso al Conservatorio Santa Cecilia di Roma, non conseguendo però il diploma, si ferma infatti al primo compimento inferiore.
Torna al successo nei primi anni ottanta con il brano scritto da Mogol ed Aldo Donati, Canzoni stonate, e da allora non conosce momenti di declino della sua popolarità.

Canta Grazie perché, versione italiana di We’ve got tonight testo di Sergio Bardotti e Nini Giacomelli, con Amii Stewart, Uno su mille e 1950 di Amedeo Minghi. Nel 1983 partecipa al Festival di Sanremo con La mia nemica amatissima e va in tournée per due mesi in Russia e in Asia accompagnato dal gruppo Coro degli Angeli, già con lui dal 1980. Nel 1984 viene prodotto lo sceneggiato televisivo Voglia di volare, del quale è protagonista, a questa fiction seguiranno Voglia di cantare nel 1985 e La voglia di vincere nel 1986, che registrano altissime audience.

Nel 1987 assieme a Umberto Tozzi ed Enrico Ruggeri vince il Festival di Sanremo con Si può dare di più.

Nel 1988 registra, insieme all’amico Lucio Dalla, lo storico album Dalla/Morandi in cui spiccano Chiedi chi erano i Beatles con musica di Curreri e testo di Norisso (pseudonimo dietro cui si cela il poeta Roberto Roversi) e Che cosa resterà di me, inedito di Franco Battiato. Nel 1989 esce Varietà, album di buon successo grazie al singolo Bella signora; nel 1992 il singolo Banane e lampone balza anch’esso ai vertici delle classifiche.

Nel 1993, sull’onda del successo discografico di quest’ultimo brano, partono i concerti MORANDI MORANDI, noti come i “concerti dell’autobus” per via di un autobus a grandezza reale presente sulla scena. Il successo di pubblico è enorme ed i concerti proseguono per oltre un anno toccando le 270 repliche nei teatri italiani, con tappe importanti in Europa, negli USA ed in Canada (Palace Theatre di NY e Maple Leaf Garden di Toronto).

Nel 1995 torna a Sanremo cantando In amore in coppia con Barbara Cola e arriva secondo. Nell’ottobre 1996 esce l’album Morandi (seguito dalla miniserie televisiva La voce del cuore, con Mara Venier). Le canzoni di spicco del CD sono Giovane amante mia, Fino alla fine del mondo e La Regina dell’ultimo tango; con quest’ultimo brano partecipa al Festivalbar 1996. Il cd riporta Morandi nelle prime dieci posizioni degli album più venduti.

Lo stesso anno è il trionfo dei concerti Morandi 1996, che vede migliaia di ammiratori affollare stadi e palazzetti dello sport di tutta Italia. La RAI, per la conclusione del giro di concerti, trasmette in diretta dal Teatro delle Vittorie di Roma il concerto che con il 30% di ascolto e con 8 milioni di telespettatori ne decreta il successo.

Nel 1997 nasce il quarto figlio del cantante, Pietro, avuto da Anna Dan.

Nel 1998 esce il doppio CD 30 volte Morandi, album che contiene tre inediti e 27 successi dell’artista completamente rivisitati con nuovi arrangiamenti la cui canzone trainante è Canzone Libera scritta da Eros Ramazzotti. Nello stesso anno suo figlio Marco (divenuto cantante come il padre) partecipa al Festival di Sanremo con il suo gruppo Percentonetto.

Nel 1999 conduce la trasmissione C’era un ragazzo ed ottiene un clamoroso successo di ascolto con una media di 9 milioni di telespettatori a puntata.

Nel 2000, ancora una volta a Sanremo, presenta Innamorato, anch’essa scritta da Ramazzotti; si piazza al terzo posto.

Nel 2002 conduce in televisione Uno di noi, spettacolo abbinato alla Lotteria Italia, seguito da una media di 5-6 milioni di telespettatori. Resta famosa la sua esibizione “in mutande”, una specie di sfida lanciata per esorcizzare i problemi con l’Auditel. In contemporanea esce l’album L’amore ci cambia la vita (200.000 copie vendute), il primo disco pubblicato dalla Sony Music, sua nuova casa discografica dopo l’uscita dalla RCA, casa discografica che lo aveva tenuto a battesimo quasi quarant’anni prima. Questo disco, di ottimo livello, presenta un raggiunto equilibrio tra maturità dei testi, impianto melodico e forza espressiva.

Dopo 40 anni di carriera nel 2002 nasce il primo fan club ufficiale MorandiMania Fan Club.

Nel 2004, il 10 novembre, a Monghidoro, dopo il divorzio dalla prima moglie, sposa, in seconde nozze, Anna Dan.

Nello stesso anno pubblica un nuovo album, A chi si ama veramente, e torna in tv con lo spettacolo in prima serata su Canale 5 Stasera Gianni Morandi, una serata unica senza ospiti di richiamo (solo una telefonata di Celentano) che raggiunge i 6 milioni di telespettatori e oltre il 28 per cento di share. Inizia il lungo giro di concerti per le città italiane, conquistando il pubblico ed inanellando una serie di tutto esaurito.

Il 28 settembre 2006 torna in televisione su Rai 1 con un programma musicale itinerante in sei puntate, dal titolo Non facciamoci prendere dal panico. Premiato da buona parte della critica e mantenendo un considerevole numero di telespettatori, Morandi ogni giovedì ha offerto una perla di varietà tra presente, passato e futuro. Divertenti le panic camera dove Morandi si diverte a fare “il cattivo” e meravigliosi i duetti impossibili con Anna Magnani, Lucio Battisti, Giorgio Gaber, Fred Buscaglione. Il 6 ottobre esce il nuovo album, Il tempo migliore, il 34º della sua carriera, sugli stessi livelli del lavoro precedente. Fiorello lo imita nel programma Viva Radio2. Nella trasmissione lo imita come se fosse cattivo e lo definisce scherzosamente l’eterno bastardo. L’8 novembre 2006 è uscito il suo libro-diario, con la storia dell’eterno ragazzo e dell’Italia degli ultimi sessanta anni, dal titolo Diario di un ragazzo italiano.

Il 19 ottobre 2007 è uscita una raccolta dal titolo Grazie a tutti che contiene 50 fra i brani più significativi della sua carriera, con l’inedito, Stringimi le mani, composto per lui da Pacifico e un duetto specialissimo con Claudio Baglioni sulle note di Un mondo d’amore. Questo progetto vede la collaborazione di Rudy Zerbi, il noto direttore artistico da alcuni anni al fianco di Morandi nei suoi progetti discografici.

Il 25 febbraio 2008 apre il Festival di Sanremo cantando la canzone di Domenico Modugno Nel blu dipinto di blu (che compie 50 anni). Il 13 settembre, presenta in anteprima assoluta il singolo inedito Un altro mondo, brano composto da Francesco Tricarico, durante la finalissima di Miss Italia 2008, contenuto nella raccolta dal titolo Ancora… grazie a tutti, pubblicata su 3 CD e contenente tre brani totalmente inediti per l’artista (Un altro mondo, Nel blu dipinto di blu, Che sarà) e la versione solista di Non ti dimenticherò, precedentemente pubblicata in duetto con Alexia.

Nell’aprile 2009 ha partecipato all’incisione del brano Domani 21/04.2009 di Mauro Pagani, i cui proventi sono stati devoluti alle popolazioni colpite dal terremoto dell’Aquila. L’8 maggio riceve a Lamezia Terme il Riccio d’Argento per il Miglior Live dell’Anno della XXIII edizione della rassegna Fatti di Musica diretta da Ruggero Pegna. Il 28 agosto esce in tutte le radio la sua nuova canzone Grazie a tutti che fa parte di un CD-DVD uscito il 25 settembre 2009. Dall’8 novembre 2009 conduce un nuovo varietà intitolato Grazie a tutti (come l’album omonimo), in onda su Rai 1, affiancato da Alessandra Amoroso. Nel 2009 ha cantato anche nell’ultimo disco di Claudio Baglioni Q.P.G.A., nella canzone Il ricordo, che è un frammento di Questo piccolo grande amore.

Domenica 6 giugno 2010 è ospite della prima edizione della serata di gala Arena di Verona, lo spettacolo sta per iniziare condotto da Antonella Clerici. Il cantante replicherà la sua partecipazione l’anno successivo per la seconda edizione dove si esibisce tra le altre cose anche ne Il Canto degli Italiani.

Ha condotto il Festival di Sanremo 2011, affiancato da Belén Rodríguez, Elisabetta Canalis e Luca e Paolo vinto da Roberto Vecchioni, con la canzone “Chiamami ancora amore”.

Il 2 maggio 2011, insieme a Roberto Vecchioni, prende parte al programma televisivo musicale Due.
Nel 2012, dopo i trionfi dell’anno precedente, affiancato da Rocco Papaleo e Ivana Mrazova conduce il suo secondo Festival di Sanremo che viene vinto da Emma Marrone con la canzone Non è l’inferno. Nell’ultima puntata canta assieme ad Adriano Celentano la canzone Ti penso e cambia il mondo: sarà questa esibizione a segnare il picco di ascolti della manifestazione con oltre 18 milioni di spettatori.

Nel 2012 partecipa con Massimo Ranieri al programma televisivo “Avevo un cuore che ti amava tanto“ trasmesso su Rai 1 in memoria di Mino Reitano, interpretando canzoni portate al successo dal cantante scomparso.

Il 25 giugno 2012 Morandi partecipa con i Nomadi, Francesco Guccini, Laura Pausini, Luciano Ligabue, Nek e i Modena City Ramblers al concerto Emilia live, a Bologna allo Stadio Renato Dall’Ara per raccogliere fondi per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto.

L’8 e 9 ottobre 2012 è l’unico ospite dell’evento musicale Rock Economy di Adriano Celentano dall’Arena di Verona su Canale 5, molti i duetti sulle note di grandissimi successi di due icone della musica italiana, indimenticabile l’omaggio che Morandi dedica a Lucio Dalla, sulle note di una struggente Caruso.

Il 4 marzo 2013 presenta, in diretta su Rai 1, una serata evento per i 70 anni di Lucio Dalla. Sul palco numerosi grandi esponenti della canzone italiana come Andrea Bocelli, Ornella Vanoni, Renato Zero, Fiorella Mannoia, Zucchero.

Il 1º ottobre esce Bisogna vivere, il suo nuovo album di inediti che debutta nella terza posizione della classifica FIMI. L’album è anticipato dal singolo Solo insieme saremo felici entrato in rotazione radiofonica il 19 luglio.

Il 7 e l’8 ottobre 2013 tiene due concerti-spettacolo all’Arena di Verona trasmessi in diretta su Canale 5 con una media spettatori di 6 milioni. Si tratta del Gianni Morandi – Live in Arena che ha visto la partecipazione di Fiorello, Raffaella Carrà, Rita Pavone, Noemi, Riccardo Cocciante, Ennio Morricone, Cher, Ami Stewart, Bianca Atzei, Nina Zilli, Checco Zalone e il figlio Marco.

Il 10 giugno 2014 è uno dei super ospiti della serata-evento “Lo spettacolo dello sport” nella quale si sono celebrati i 100 anni del CONI. Nel corso della serata, condotta da Paolo Bonolis, il cantante si è esibito in Uno su mille e Solo insieme saremo felici ed ha raccontato numerosi aneddoti sulla maratona.


Sanremo 1964

Festival di Sanremo 1964

  • Febbraio 19, 2014
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Il quattordicesimo festival della canzone italiana, presentato da Mike Bongiorno e vinto da Gigliola Cinquetti, si tenne a Sanremo dal 30 gennaio al 1º febbraio 1964.

La novità dell’edizione fu l’apertura alle esibizioni di cantanti stranieri ed i risultati non si fecero attendere, dato che tutte le dodici canzoni finaliste entrarono prepotentemente nella hit parade e pure E se domani, esclusa dalla finale, divenne un successo di vendite grazie all’interpretazione di Mina. 

Due canzoni ebbero successo anche fuori dall’Italia: Non ho l’età (Per amarti) dell’esordiente Gigliola Cinquetti, destinata a vincere anche l’Eurovision Song Contest ed a sfiorare i 10 milioni di copie di dischi nel mondo, ed Una lacrima sul viso di Bobby Solo, che vendette solo in Italia un milione e mezzo di copie in due mesi. Riguardo all’esibizione di Bobby Solo, fece scalpore la sua performance in playback in occasione della finale, a causa di un fastidioso mal di gola che gli impedì di cantarla regolarmente. 

La canzone venne esclusa dalle votazioni, però diversamente dal caso precedente di Claudio Villa, il discografico Enzo Micocci riuscì ad evitare il palcoscenico vuoto ed ottenne la possibilità che il cantante mimasse con la bocca la canzone.

Le canzoni tornarono ad essere 24, di cui solo 12 finaliste e anche l’esecutore cambiò ad ogni canzone, scelto dall’autore e dalla casa discografica. Venne deciso, inoltre di proclamare una sola canzone vincitrice, lasciando tutte le altre a pari merito.

La giuria in sala venne abolita sostituendola con 20 giurie sparse in giro per l’Italia, costituite ognuna da 15 persone di età al 50% superiore e inferiore a 25 anni.


Maria Callas

Callas Maria

  • Dicembre 02, 2013
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Nata a New York il 2 dicembre 1923 da genitori greci, Maria Callas studiò canto ad Atene dove iniziò una strepitosa carriera internazionale come soprano. 

Dotata di un timbro e di un’estensione vocale particolarmente unici, la Callas contribuì alla riscoperta del repertorio italiano della prima metà dell’Ottocento (la cosiddetta «belcanto renaissance»), in particolare di compositori come Vincenzo Bellini (Norma , Puritani, Sonnambula); Gaetano Donizetti (Lucia di Lammermoor); Giuseppe Verdi (Traviata, Trovatore, Aida); Amilcare Ponichielli (La Gioconda); Giacomo Puccini (Tosca, Turandot). Si dedicò inoltre con enorme successo alla riscoperta di titoli usciti di repertorio a causa della mancanza di interpreti sopranili adeguate, quali Armida e Il Turco in Italia di Gioachino Rossini, Il pirata di Bellini, Anna Bolena di Donizetti, Alceste e Ifigenia in Tauride di Christoph Willibald Gluck e La Vestale di Gaspare Spontini, accettando i tagli e gli adattamenti di tradizione imposti dai direttori dell’epoca.

I ruoli indissolubilmente legati al suo nome restano comunque Norma di Vincenzo Bellini e Medea di Luigi Cherubini.

Nel dicembre del 1951 aprì la stagione lirica alla Scala di Milano con I vespri siciliani di Verdi ed iniziò così il periodo d’oro della sua carriera. Negli anni successivi Maria Callas cambiò molto fisicamente, perse circa 30 chili e si iniziò a parlare di “trasformazione della Callas”.  Rilevantissime furono le conseguenze sull’arte scenica, che la Callas portò ad altezze inimmaginabili: libera e fluida nei movimenti -in condizioni di salute sufficientemente buone- riconcepì le sue creazioni come in senso coreografico, imponendo un modello di recitazione fortemente espressionistico: in lei canto e recitazione erano qualcosa di assolutamente integrato.

Sul finire degli anni 50 però il successo, la fama di personaggio pubblico mondiale, l’incontro con Aristotele Onassis ed una serie di interpretazioni non del tutto entusiasmanti portarono Maria Callas al declino. Una fase questa, che fu segnata da uno scandalo senza precedenti: il 2 gennaio 1958 al Teatro dell’Opera di Roma, ad una serata di gala alla presenza di alte autorità tra cui il Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, durante il primo atto di Norma, diretta da Gabriele Santini, la Callas accusò afonia su certe note centrali. Presa dal panico, irritata da voci che avrebbe sentito provenire dal loggione e forse mal consigliata, fu irremovibile nel non proseguire l’interpretazione.

La fine degli anni d’oro di Maria Callas fu da quel momento inevitabile. Interrotti i rapporti anche con la Scala di Milano e con il Metropolitan di New York la Callas cantò ancora saltuariamente tra il 1966 ed il 1974, anno della sua ultima tournée mondiale con Giuseppe Di Stefano. Morì il 16 settembre 1977 a Parigi.


Little Tony

Little Tony

  • Febbraio 09, 2011
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Nato a Tivoli il 9 febbraio del 1941, Antonio Ciacci (questo il suo vero nome), giovanissimo, si interessa alla musica grazie alla passione del padre, dello zio e i fratelli, tutti musicisti. 

Le prime pedane sono i ristoranti dei Castelli Romani, seguono poi le balere e i teatri d’avanspettacolo. Viene notato del 1958 Jack Good, impresario inglese, che assiste a un suo spettacolo al teatro Smeraldo di Milano. Good convince l’artista a partire con i suoi fratelli per l’Inghilterra: oltremanica nascono i “Little Tony and his brothers”. In questi anni alimenta un vero e proprio amore per il rock’n’roll. Tra il ’58 e il ’60 incide un notevole numero di 45 giri tra cui “Lucille”, “Johnny B.Good”, “Shake Rattle And Roll”. Rientra in Italia e partecipa al Festival di Sanremo in coppia con Adriano Celentano nel 1961. Canta “24 mila baci” e si classifica al secondo posto. Nello stesso anno incide diverse canzoni per altri film. Il primo successo discografico esplosivo arriva l’anno seguente (1962) con “Il ragazzo col ciuffo”. Il trionfo, quello vero, nel 1966 quando presenta al Cantagiro una delle canzoni che saranno suo simbolo distintivo: “Riderà”. Nel 1964 presenta a Sanremo “Cuore matto”, altro exploit di vendite. “Cuore matto” fa conoscere Little Tony in altri paesi europei e in America latina. Il 23 aprile del 2006, viene colpito da un infarto (che supera brillantemente) durante un concerto al “Contessa Banquet Hall” di Ottawa e organizzato per la comunità italo-canadese. Nel 2008 partecipa di nuovo al Festival di Sanremo col brano “Non finisce qui”.

Little Tony muore nel 2013 a 72 anni nella clinica Villa Margherita dove era ricoverato da mesi a causa di un tumore.


Adriano Celentano

Celentano Adriano

  • Gennaio 20, 2010
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Adriano Celentano grazie alla sua carriera e ai suoi grandi successi, non solo in Italia ma anche nel resto del mondo, è considerato uno dei pilastri della musica leggera italiana. Il suo carattere ha fatto sì che attorno a Celentano si costruisse un personaggio divenuto un emblema e un’icona per molti italiani del secondo dopoguerra. 

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