Celentano Adriano
Adriano Celentano grazie alla sua carriera e ai suoi grandi successi, non solo in Italia ma anche nel resto del mondo, è considerato uno dei pilastri della musica leggera italiana. Il suo carattere ha fatto sì che attorno a Celentano si costruisse un personaggio divenuto un emblema e un’icona per molti italiani del secondo dopoguerra.
Adriano Celentano (Milano, 6 gennaio 1938) grazie alla sua carriera e ai suoi grandi successi, non solo in Italia ma anche nel resto del mondo, è considerato uno dei pilastri della musica leggera italiana. Il suo carattere ha fatto sì che attorno a Celentano si costruisse un personaggio divenuto un emblema e un’icona per molti italiani del secondo dopoguerra.
Uno dei meriti maggiori che gli viene riconosciuto[11][12] è quello di essere stato uno dei primi musicisti italiani a capire che qualcosa, nel mondo della musica (e del costume), stava cambiando, introducendo in Italia, influenzato dalle nuove stelle del rock and roll proveniente dagli Stati Uniti, un nuovo tipo di musica, sfrenata e di grande appeal soprattutto per i giovani di allora.
Uno dei meriti maggiori che gli viene riconosciuto è quello di essere stato uno dei primi musicisti italiani a capire che qualcosa, nel mondo della musica (e del costume), stava cambiando, introducendo in Italia, influenzato dalle nuove stelle del rock and roll proveniente dagli Stati Uniti, un nuovo tipo di musica, sfrenata e di grande appeal soprattutto per i giovani di allora.
Adriano Celentano nasce il 6 gennaio 1938 a Greco Milanese da una famiglia di origine pugliese. Dopo la quinta elementare lascia la scuola e svolge diversi mestieri, tra cui quello dell’orologiaio. Rimane folgorato dalla canzone Rock around the clock (1955) di Bill Haley e fonda il gruppo Rock Boys insieme a quattro amici, i tre fratelli Ratti e Ico Cerutti. La band debutta nel 1965 all’Ancora di Milano, successivamente suona al Santa Tecla e su altri palchi milanesi. Alla band di Celentano si aggiunge al piano Enzo Jannacci, presentato dal nuovo saxofonista dei Rock Boys, Pino Sacchetti. II gruppo si esibisce alternando la musica a intermezzi di cabaret e ballo. In questo periodo Adriano conosce il ballerino Alberto Longoni, in arte Torquato il Molleggiato, che spesso partecipa con la band ad alcuni spettacoli. Non presentatosi a uno di questi, viene sostituito dallo stesso Celentano che da allora diventa Il Molleggiato.
Nel 1957 il ballerino Bruno Dossena organizza il Primo Festival del Rock’n’Roll italiano, invitando i Rock Boys a esibirsi. Nel pubblico del festival è presente il discografico Walter Guertler: propone a Celentano un contratto con la sua etichetta Music che nel 1958 pubblica quattro 45 giri di cover americane del cantante, i dischi hanno scarso successo commerciale ma diventano rarità discografiche per i collezionisti. Intanto all’interno della band ci sono i primi cambiamenti: Ico Cerutti e due dei fratelli Ratti si dedicano ad altre attività, sostituiti da Flavio Carraresi, Gino Santercole e Giorgio Gaber. Adriano conosce Miki Del Prete, futuro collaboratore e autore di molte sue canzoni e grazie a lui si esibisce al Morgana di Sanremo e al Muretto di Alassio. Il mancato successo dei primi 45 giri, spinge il discografico di Celentano a dirottarlo sull’altra sua etichetta di produzione, la Jolly, consentendogli di incidere brani in italiano. Buonasera signorina (1958) e La febbre dell’hoola hop(1958) sono i primi a comparire nel lato B di dischi ancora in inglese, ma nel 1959 viene pubblicata Ciao ti dirò. Il primo successo è Il ribelle (1959), seguito nello stesso anno da Il tuo bacio è come un rock (1959) con cui Celentano vince ilFestival di Ancona. Il gruppo dei Rock Boys si scioglie e Adriano fonda I Ribelli, debuttando al Festival dell’Avanti a Milano con il brano Teddy Girl (1959).
Il 1959 è l’anno della prima collaborazione con Mina nella canzone Vorrei sapere perché e del primo film che lo vede protagonista, I ragazzi del Juke-Box di Lucio Fulci. Nel 1960 viene pubblicato il primo 33 giri intitolato Adriano Celentano con Giulio Libano e la sua orchestra che contiene i successi già incisi su 45 giri con l’aggiunta degli inediti Personality e Il mondo gira. Nello stesso periodo incide in coppia con Anita Traversi un disco contenente Piccola e Ritorna lo Schimmy, al cinema viene chiamato da Federico Fellini per interpretare una canzone all’interno del film La dolce vita (1960) in cui canta Ready Teddy con i Campanino. Pubblica un secondo album, Furore (1960), caratterizzato da Serafino Campano eHei Stella, e poche settimane dopo l’uscita è costretto a partire per il servizio militare. Qui conosce il tastierista Mariano Detto e inizia con lui un’amicizia che si trasforma in collaborazione professionale. Nel 1961 partecipa al Festival di Sanremo grazie a una dispensa firmata da Giulio Andreotti e in coppia con Little Tony canta Ventiquattromila baci. ACanzonissima 1961 presenta Nata per me, vince il premio La Stella d’Oro ma si vede impossibilitato a ritirarlo perché condannato a cinque giorni di reclusione per “libera uscita arbitraria”.
Il Clan Celentano nasce ufficialmente nel 1962 con la canzone Stai lontana da me con cui Adriano vince il Cantagiro dello stesso anno, pubblicizzando il 45 giri, disco tris, che contiene anche Sei rimasta sola e Amami baciami. È una vera e propria comune artistica in cui Adriano produce la sua musica, riunisce i talenti a lui più vicini e li lancia. Il Clan nasce dal desiderio di staccarsi dalla Jolly e da vita a una querelle legale che termina nel 1965 con la vittoria di Celentano. La sua ex casa discografica pubblica ugualmente altri brani cantati dal Molleggiato: Veleno, Si è spento il sole, Pregherò, Il tangaccio, A New Orleans e un LP contenente qualche inedito. L’esperienza del Clan dura sei anni, funestata da problemi contrattuali e ambizioni personali degli artisti, celebrata dalla canzone C’era una volta il Clan (1968) di Giorgio Gaber. Dopo l’uscita per cause legali di Don Backy, il Clan comincia a produrre solo Celentano e Claudia Mori.
Nel 1962 suona all’Olympia di Parigi con I Ribelli in due occasioni, spostandosi in treno per la sua nota paura di volare. La fobia del volo gli fa rinunciare a un tour negli Stati Uniti propostogli da Frank Sinatra. Sul set del film Uno strano tipo (1963) di Lucio Fulci conosce Claudia Mori, la donna che sposa in gran segreto l’anno successivo e da cui ha i tre figli Rosita (1965), Giacomo (1966) e Rosalinda (1968). La loro è una delle coppie più indissolubili dello spettacolo e nonostante una crisi negli anni Ottanta, sono tuttora uniti sia sul piano privato che professionale.
Tra il 1963 e il 1965 incide una serie di successi come Grazie, prego, scusi e Sabato triste, Il problema più importante eSono un simpatico. Torna a Sanremo con Il ragazzo della via Gluck (1966), si classifica tra gli ultimi posti e la canzone diventa un successo di vendite. Pier Paolo Paolini rimane colpito dal brano e progetta un film che rimane però solo un’idea. Mondo in mi 7ª esce poco dopo e continua il filone di ispirazione sociale, nel Clan entra Paolo Conte e debutta come autore melodico nella canzone Chi era lui (1966) con testi di Mogol e Del Prete. Sempre Conte, scrive con Michele Virano due successi di Adriano: La coppia più bella del mondo (1967) e Azzurro (1968). Il 45 giri di Azzurro contiene sul lato B un altro cult del Molleggiato, Una carezza in un pugno. Nel 1969 pubblica Storia d’amore e l’anno successivo vince il Festival di Sanremo con Chi non lavora non fa l’amore (1970), riprendendo il tono da predicatore già interpretato nei brani Tre passi avanti (1967) e Torno sui miei passi (1969).
Negli primi anni Settanta Adriano è in classifica con Viola, Sotto le lenzuola e la canzone Er più. Nel 1972 Un albero di trenta piani affronta l’argomento ecologista, contenuto nel LP I mali del secolo, in cui ogni brano affronta una tematica sociale. A novembre dello stesso anno esce Prisencolinensinainciusol, un brano definito da Celentano “il seme del rap” e che entra in classifica negli Stati Uniti prima che in Italia. Annuncia la sua partecipazione al Festival di Sanremo 1973 con la canzone L’unica chance ma all’ultimo si ritira, accusando una gastrite a suo dire indotta dalle scelte degli organizzatori nei confronti di alcuni cantanti esclusi dalla gara. L’anno successivo ha successo con il 45 giri Bellissima (1974) mentre nel 1975 torna al tema sociale con Svalutation. Intraprende un tour nel 1977, registrato nel disco dal vivo Me, live! (1979), pubblica Ti avrò (1978), Soli (1979) e ritorna sul palco per promuovere il disco in una serie di date che fanno il tutto esaurito.
Nel 1980 con l’intervista contenuta nel libro La mosca al naso – Interviste famose di Roberto Gervaso, parla della sua fede religiosa e del suo amore per l’ambiente, Celentano è infatti vegetariano e due anni dopo pubblica il libro autobiografico Il paradiso è un cavallo bianco che non suda mai (1982). Nello stesso periodo è protagonista di film di successo, come Il bisbetico domato (1980) di Castellano e Pipolo, Asso (1981) di Castellano e Pipolo e Bingo Bongo (1982) di Pasquale Festa Campanile. Incide due album cover, I miei americani e I miei americani 2, mentre in tv è protagonista di Fantastico 8(1987). Torna nel 1991 con l’album Il re degli ignoranti, uscito con l’omonimo libro, contenente Fuoco e La terza guerra mondiale, mentre sul grande schermo interpreta Jackpot (1992) di Mario Orfini, suo ultimo film. Partecipa al programmaNotte Rock (1991) e in tv conduce Svalutation (1992). Il 1994 vede la pubblicazione dell’album Quel Punto, ritirato dal mercato per problemi di copyright e ripubblicato poco dopo, e dell’ultimo tour live. Arrivano gli uomini (1996) non riscuote il successo sperato ma Celentano è sempre Celentano, l’anno successivo si esibisce davanti al papa, riproponendo i successi della sua carriera. Nel 1998 incide con un album con Mina, contenente i duetti Acqua e sale e Che t’aggia di’, l’anno seguente è la volta di Io non so parlar d’amore (1998), scritta da Mogol e Gianni Bella.
Il suo show trasmesso da Rai 1 Francamente me ne infischio (1999) è un successo con punte di 13milioni di spettatori, nel 2000 Adriano pubblica Esco di rado e parlo ancora meno, riconfermando le sue doti di grande cantante e interprete. Nel 2002 esce con l’album Per sempre, lanciato da Confessa, Mi fa male e Per sempre. Nel 2004 punta lo sguardo a più generi musicali con C’è sempre un motivo, dove duetta con la cantante Cesaria Evora ed è presente un inedito di Fabrizio De Andrè, pubblicato nuovamente l’anno successivo in versione DualDisc. Le sue doti televisive lo richiamano sul piccolo schermo con Rockpolitik (2005), registrando il 45% di share, in un programma che vede satira, musica e ospiti illustri, celebrato da un libro dal medesimo titolo del 2008.
Nel 2006 esce Unicamentecelentano una raccolta di tre CD con i suoi successi dal 1957 e lo stesso anno partecipa a una puntata di Che tempo che fa, alzando in maniera esponenziale gli ascolti del programma. Pubblica Dormi amore, la situazione non è buona (2007) lanciato dal singolo Hai bucato la mia vita e che vede la partecipazione di molti artisti italiani e vince quattro dischi di platino in un mese e mezzo. Torna su Rai 1 con lo spettacolo La situazione di mia sorella non è buona (2007) e la RAI celebra i suoi settant’anni con lo speciale Buon Compleanno Adriano (2008). Si ripresenta in pubblico per il centenario dell’Inter, sua squadra del cuore, cantando i suoi successi e sempre nel 2008 lancia sul webSognando Chernobyl, primo singolo di lancio del nuovo album L’animale (2008). Nel 2011 esce un nuovo cd Facciamo finta che sia vero, anticipato da Non ti accorgevi di me e dall’apertura della pagina ufficiale su Facebook. A dicembre 2011 pubblica il singolo Non so più cosa fare, cantato con Franco Battiato, Jovanotti e Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, e Celentano si esibisce nel concerto di beneficenza per gli alluvionati di Genova indetto da Beppe Grillo. Nello stesso periodo la voce che gira da tempo viene confermata, Adriano partecipa al Festival di Sanremo 2012 in uno spazio completamente dedicato a lui.