
Kim Novak
Kim Novak, nata a Chicago il 13 febbraio 1933 con il nome di Marilyn Pauline Novak, è una delle attrici simbolo del cinema americano degli anni Cinquanta e Sessanta. La sua bellezza magnetica e la sua recitazione intensa le valsero un posto tra le star di Hollywood, ma la sua carriera fu breve e segnata da una decisione coraggiosa: abbandonare il sistema delle grandi major per cercare una vita più autentica e libera.
Dopo gli studi artistici a Chicago, Novak viene notata dalla Columbia Pictures, che la trasforma rapidamente in protagonista di numerosi successi. Tra i film che la consacrarono al pubblico figurano Picnic (1955), The Man with the Golden Arm (1955) con Frank Sinatra, e Pal Joey (1957). Ma il ruolo che la rese immortale fu quello del doppio personaggio Judy/Madeleine in Vertigo (1958) di Alfred Hitchcock, oggi considerato uno dei capolavori assoluti della storia del cinema.
Negli anni successivi recitò in pellicole come Bell, Book and Candle (1958) e Strangers When We Meet (1960), imponendosi come volto femminile di riferimento di un’epoca. Tuttavia, mal sopportando le pressioni dell’industria cinematografica e la costruzione artificiale della sua immagine, Novak decise di allontanarsi gradualmente dalle scene, con sporadici ritorni sullo schermo negli anni Ottanta, fino all’addio definitivo dopo il film Liebestraum (1991).
Ritiratasi a vita privata, ha scelto di dedicarsi alla pittura, coltivando la sua passione per l’arte in una casa immersa nella natura, lontana dai riflettori. Nel corso della sua carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui due Golden Globe e l’Orso d’Oro alla carriera. Nel 2025 la Mostra del Cinema di Venezia le ha assegnato il Leone d’Oro alla carriera, omaggiando una donna che ha saputo trasformare la sua immagine di diva in un simbolo di libertà artistica e personale.
Oggi Kim Novak, a più di novant’anni, è ricordata come una delle attrici più affascinanti e misteriose di Hollywood: una stella che ha scelto di brillare a modo suo, senza mai piegarsi alle regole dell’industria.